EX LIBRIS gennaio 1994 |
Vi fu un tempo in cui un ex libris era una piccola
meraviglia, riservata ad un uso esclusivo, un'opera d'arte miniaturizzata
destinata alle opere scelte che appaiono nella biblioteca di conoscitori
colti. Vi si raffigura solitamente le araldiche della famiglia o un
nome in bella grafia. Con la rinascita delle arti decorative, alla fine
del secolo scorso, l'ex libris è divenuto quell'elemento personale
ravvivante la bellezza della pagina di risguardo che ci è familiare.
La tecnica non è di molto cambiata: nella maggior parte dei casi
si tratta di un'impressione su legno o linoleum, un'incisione su pelle
o acciaio, a volte un'acquaforte o una litografia. L'ex libris pare,
in effetti, costituire un genere particolarmente intimo, in cui l'artista
può esprimere liberamente le sue ossessioni, in una visione che
produce piccoli capolavori di sintesi e di fascino espressivo. Gli otto
artisti si sono cimentati in diversi soggetti realizzati a questo fine
e sarà compito del pubblico avvicinarsi a queste piccole opere
per godere di questa varietà di soggetti pervasi di sottile ironia
e cogliere la visione sicura e raffinata di Maurizio Bellan, il segno
minuto e lirico di Pinuccia Cravero, la composizione iconica di Laura
Gorrea, il rigore classico e colto di Claudio Marra, la tecnica rigorosa
e paziente di Elio Mazzarri, la visione nitida e metafisica di Claudio
Pepino, il segno e la chiarezza mentali di Francesco Sarti, la semplicità
poetica di Haydée Turbino. |