Barzan, Bonello, Capra, Turbino

Tornare al sommario Fare clic per tornare al sommario




 

Un laboratorio è per antonomasia luogo di ricerca e di continua sperimentazione in cui si discutono ipotesi di lavoro e si condividono risultati apparentemente poco significanti, in effetti questi momenti sono le stazioni di un lungo cammino, di una catena che rappresenta la storia di un luogo Fucina in grado di creare ed ispirare nuovi talenti così come nuove tecniche.

Ed è con questo spirito che la mostra si apre con i lavori di Haydé Turbino a cui va un particolare ringraziamento per il costante lavoro da lei dedicato alla vita dell'Associazione Argonauti ed alla ricerca che da anni la caratterizza.
Pastelli su tela di soggetto naturalistico, ovvero numerose nature morte, campeggiano con cavoli e zucche m primo piano, accanto a lavori dalla forte impronta divisionista,
in cui la risultante puntinistica domina il formato scelto. La tecnica dei colori ad olio è usata in modo acquerellato specie nei paesaggi; quelli marini, apparentemente quieti si animano improvvisamente grazie alle impennate di onde spumeggianti o di cieli turbinanti sul fondo. Si tratta di soluzioni in grado di palesare la complessa personalità artistica dell'autrice, mai paga di soluzioni consolidate e sempre alla ricerca di nuove possibilità espressive.
Per Francesca Barzan, architetto, la scelta dei soggetti e della tecnica utilizzata a metà strada tra iperrealismo ed immagine informale grazie all'ausilio del collage, è tutta giocata sul recupero di immagini legate a1 mondo animale e all'iconografia propinataci dai mass-media, dichiaratamente polemica nei confronti di mezzi di comunicazione altamente tecnologici
...

 

Per contattarci